Bergen 2017, Sagan: “Negli ultimi cinque chilometri pensavo fosse finita, è una questione di secondi”

Peter Sagan riesce dove mai nessuno era riuscito sinora. Il successo al Mondiale di Bergen 2017 porta lo slovacco ad una storica tripletta iridata, conquistata al termine di una corsa abbastanza inconsueta per lui, condotta quasi interamente nell’anonimato. Una tattica perfetta da parte del corridore di Zilina, che arrivava all’appuntamento con qualche dubbio sulla propria condizione, riuscendo così a gestire al meglio le proprie energie. Favorito anche da un meteo clemente e dal lavoro delle altre squadre, che hanno supplito una Slovacchia quest’anno meno brillante, il campione del mondo ha potuto dunque difendere ancora una volta il suo titolo.

Non è stato facile – ammette – Anzi, negli ultimi cinque chilometri pensavo fosse finita. Ci ho provato anche io, ma sono stato ripreso, poi si partiva in tutti i senti. Ma alla fine siamo arrivati in volata. Sono riuscito a battere Kristoff che correva in casa, mi dispiace per lui, ma sono davvero molto felice di aver vinto ancora. È qualcosa di incredibile. Sicuramente, vincere per la terza volta consecutiva è qualcosa di speciale, ma non cambia nulla. Anche se per me sicuramente è una bella sensazione”.

Grande favorito del giorno, lo slovacco non ha dunque deluso le aspettative, seppur in maniera non proprio spettacolare. Stavolta, forse complici anche le sue supposte condizioni precarie, nessuno si è preoccupato di fare il lavoro al posto suo, con molte squadre che hanno lavorato per chiudere nel finale, Italia in primis. “Era molto difficile prevedere come sarebbe potuta andare la corsa – commenta – Nell’ultima salita il gruppo è esploso, poi alcuni son riusciti a rientrare e siamo riusciti a chiudere in volata. Ma è una questione di secondi, non è qualcosa che puoi prevedere. Se ci fosse stato qualcuno di ancora più forte, forse sarebbe potuto arrivare fino in fondo”.

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